©

MARCO TERNI

MARCO TERNI

Informativa PrivacyInformativa sui Cookie

La Cultura del Rischio

,

 

No ! Parlare dei Rischi non vuol dire portare "sfiga".

 

Parlare di Rischi vuol dire contestualizzare eventi a cui molte persone preferiscono voltarsi dall'altra parte e non considerarli per paura che accadano.

 

Ma siamo seri !! Non è proprio una strategia vincente, anzi è esattamente il contrario.
Una credenza figlia anche di una cattiva cultura del rischio.
In Italia siamo messi malissimo, anche a causa della linea che lo Stato ha mantenuto dal dopo guerra in poi. Sembrava infatti che come una Mamma premurosa volesse garantire qualsiasi tipo di prestazione ai propri cittadini: sanità, istruzione, pensioni.......insomma praticamente tutto.

 

Questo però ha portato una cattiva educazione nella gestione dei rischi, questo perché l'opinione generale era che..... "Mamma Stato" avrebbe pensato a qualsiasi necessità.

 

 Arrivano gli anni '70 e la RC Auto, dove lo Stato chiede al cittadino di dotarsi in autonomia di un'assicurazione che vada a tutelare i danni provocati dal condurre l'auto.

 

Purtroppo però la richiesta non viene contestualizzata in un modo corretto, vengono infatti obbligate le compagnie ad utilizzare un unica tariffa, la cosiddetta "Tariffa Ministeriale".

 

Ciò porta il cittadino a farsi un idea ben precisa, l'assicurazione auto non è altro che una nuova tassa da pagare.
Ancora oggi, anche se nel frattempo c'è stata la liberalizzazione delle tariffe auto, la credenza è quella: Assicurazione auto uguale imposta.

 

Questo pensiero ci distoglie dall'elemento principale, ovvero la tutela del rischio che stiamo trasferendo ad una compagnia di assicurazione.

 

Sono sotto gli occhi di tutti noi quanto possono essere devastanti i danni provocati nel condurre un veicolo. "Mamma Stato" non esiste più ed il vecchio detto "chi rompe paga", è attualissimo.

 

Per questo motivo non sono d'accordo sulle numerose pubblicità di polizze auto che parlano solo di prezzo. Il cittadino che percepisce la polizza auto come una tassa, andrà a ricercare il prodotto con solo esclusivamente con quel parametro, dimenticando la finalità principale della polizza auto, cioè quella di tutelarsi da rischi che possono essere devastanti.

 

Ma diritti e doveri di essere risarciti, o di risarcire un danno, non sono legati solamente a quando si è alla guida di un veicolo a motore. Le numerose attività che si svolgono quotidianamente, in un attimo di distrazione possono provocare conseguenze pari a quelle di quando si è alla guida.

 

Proseguendo con la nostra storia di come sono cambiate le modalità del "cordone" che ci lega a "Mamma Stato", arriviamo col passare del tempo ai cambiamenti dei folli benefici prima, e dei folli tagli delle pensioni poi.
Ci hanno mai evidenziato chiaramente com'è il procedimento dei contributi previdenziali che versiamo costantemente in contenitori chiamati INPS o casse previdenziali ?

 

Ci hanno mai spiegato che c'è un problema non tanto al momento della quiescenza, quanto al momento della carriera lavorativa in caso di un imprevisto devastante che non ci permette più di portare reddito a casa ?

 

Ci hanno mai spiegato cosa vuol dire dopo essere andati in pensione gestire un rischio di una vita con una non autosufficienza ?

 


La storia continua e nel frattempo lo Stato ha capito le gravità degli eventi catastrofali, alluvioni, terremoti...., dove anche qui non è più in grado di entrare in gioco e aiutare i cittadini.

 

Peccato che non fa chiarezza sulla questione, ma soprattutto non educa le persone alla consapevolezza di cosa accadrebbe se certi eventi si verificassero.

 

Altro punto oscuro è quello delle successioni testamentari. Educazione in materia pari a zero.

 

E' proprio qui che si concentrano rischi che portano a liti famigliari che sfociano in cause; una su tre ha proprio come tema le successioni.

 

Anche davanti ad una palese certezza non siamo preparati ad affrontare questo Rischio. Una penna ed un foglio di carta, per decidere noi a chi lasciare il nostro patrimonio faticosamente costruito durante il nostro ciclo della vita. Invece no, solo il 13% di noi Italiani decide, il resto lascia decidere a Mamma Stato con leggi vecchissime, risalenti ancor prima della seconda guerra mondiale.

 


Si potrebbero fare altri mille esempi, ma il contesto è chiaro, serve educazione alla comprensione del  Rischio.

 


Chi se ne doveva occupare non l'ha mai fatto: scuola, famiglia, assicurazioni o banche che pensano solo alla vendita di un prodotto senza correttamente stimare il rischio del cliente.

 


Il bisogno di protezione è innata nell'uomo, non verrà mai meno e la recente pandemia ne è l'esempio. Ma è necessario mostrarla e personalizzarla con un caldo rapporto umano.

 

Nessuna intelligenza artificiale potrà mai sostituire un serio professionista, che accompagna con un forte processo emozionale il raggiungimento della giusta consapevolezza di protezione.

 

Due facciate ci contraddistinguono: una chiara e una scura.

 

Nel 99% del tempo siamo concentrati su quella chiara che rappresenta i nostri sogni, i nostri obiettivi e le priorità.
Purtroppo però c'è quella scura in cui risiedono i pericoli che potrebbero intaccare e distruggere la parte chiara. Pericoli che non si possono eliminare, ma si possono analizzare e gestire durante il corso della vita.

 

La missione mi porta a parlare della parte scura, di quella parte dove i Rischi possono compromettere tutta una vita o l'inizio di una vita.

 

Sono consapevole del mio ruolo, non mi sento proprio come l'uomo con la tunica nera e la falce in mano portatore di sventure.
Al contrario, sono un professionista in grado di analizzare i rischi e aiutare le persone a realizzare i loro sogni, a raggiungere i loro obiettivi e le priorità, nonostante gli imprevisti della vita.

Marco Terni

©

MARCO TERNI

Informativa PrivacyInformativa sui Cookie